domenica 27 aprile 2014

Tew Bunnag, "Cortina di pioggia" ed. 2014

                                                     Voci da mondi diversi. Asia
                  fresco di lettura


Tew Bunnag, “Cortina di pioggia”
Ed. Metropoli d’Asia, trad. M. Martignoni, pagg. 184, Euro 14,50
   

Una città, Bangkok. Uno scrittore, Tarrin Wandee. I personaggi del suo libro, Sompop, un importante uomo politico, Taew, che è stata l’amante di Tarrin e poi la moglie di Khun Prayat, Mae Jom, che faceva la cameriera quando, negli anni ‘70, è rimasta incinta di un soldato americano, Nai Pot, prima autista di Sompop e poi di Prayat. Una donna inglese, Clare, direttore editoriale che si trovava a Bangkok nel 1972. Il tempo che passa e che cambia luoghi e persone. L’acqua, infine, che avanza, dal cielo o dalla terra, minacciosa e distruttrice, lungo il corso del libro “Cortina di pioggia” di Tew Bunnag. Sono questi gli ingredienti del romanzo- molto bello- dello scrittore tailandese.

   Forse è proprio l’acqua il filo connettore delle tre parti in cui è diviso il libro. L’inizio è a Londra- è il gennaio 2005 e Clare osserva sul televisore le immagini dello tsunami. La casa editrice per cui Clare lavora è interessata all’opera di Tarrin Wandee e, ad un certo punto, Clare, a cui è stato diagnosticato un Alzheimer precoce, parte per Bangkok- ci sono delle cose che deve chiedere a Tarrin, perché lei, Clare, si è riconosciuta nella donna farang che compare nella scena di un litigio tra soldati americani nel libro di Tarrin Wandee che ha ricevuto in lettura. E’ questo l’aggancio tra Occidente e Oriente ed è anche un esempio della tecnica narrativa di Tew Bunnag. I suoi personaggi si muovono dentro e fuori le storie, c’è dapprima una sorta di romanzo breve in cui Tarrin Wandee è lui stesso protagonista nelle vesti di un giornalista che lavora per un ex uomo politico conduttore di un talk show dal titolo “Diciamo la verità”- peccato che il famoso conduttore si riveli essere una menzogna vivente (anzi, una menzogna ormai morta, perché lui, l’omofobo, viene assassinato dal suo amante). E Tarrin si innamora di Taew che poi lo abbandona all’improvviso. Ma Taew riappare dopo, in “Cortina di pioggia”, il romanzo di Tarrin Wandee che sembra essere un romanzo dentro un romanzo, con Tarrin- l’occhio esterno del narratore- che è alcolizzato e che osserva il livello dell’acqua che si alza nelle strade nella peggiore alluvione che Bangkok abbia sperimentato negli ultimi 50 anni (è il 2011).

    Fuori piove ininterrottamente, come del resto sta facendo da settimane. La strada bagnata riflette le luci scintillanti delle insegne al neon dei negozi e dei cartelloni; i fari delle auto si offuscano dietro gli scrosci d’acqua che cadono dal cielo. Un giorno la città sarà sicuramente sommersa dall’acqua.

  C’è tanta amarezza, e c’è voglia di lanciare un allarme, nel libro di Tew Bunnag, così come in quello di Tarrin Wandee. Perché Bangkok è una delle nove città a rischio di scomparire (la nostra Venezia è un’altra, insieme a Miami, New Orleans, Shanghai, per citarne alcune), perché tutta la Thailandia corre il rischio di scomparire- almeno, la Thailandia del passato dove i valori fondamentali erano dignità, generosità e bontà. Tew Bunnag, con la penna di Tarrin Wandee, denuncia l’immoralità ad ogni livello della società thailandese. La Thailandia sta diventando il parco giochi di turisti affamati di sesso, i thailandesi non avranno altra identità che quella di essere oggetto di piacere per gli stranieri. E allora acquistano un significato profondo le storie simultanee delle due donne che non si conoscono, nel 1972 quando la guerra del Vietnam sta per finire rovinosamente per gli americani- Mae Jom che darà alla luce una figlia dal sangue misto e Clare la cui vita cambierà del tutto dopo aver visto il ragazzo che amava e per cui era venuta a Bangkok in un atteggiamento che la sconvolge.
Tutti questi personaggi, Clare, Mae Jom, lo stesso Tarrin, ritornano a Bangkok, in momenti diversi, dopo esserne stati lontani a lungo, e non la riconoscono, e non gli piace quello che vedono. Ugualmente- e per contrasto- l’autista Nai Pot, che non riusciva ad immaginare di vivere altrove, finisce per lasciare Bangkok e tornare nell’Isan, da dove ha origine la sua famiglia e di cui sente nostalgia perfino per la musica che un tempo giudicava primitiva.
    Non sono lineari le storie e non è lineare neppure lo scorrere del tempo in “Cortina di pioggia”. Capita che un personaggio legga della morte di un famoso scrittore e che, però, noi continuiamo a leggere del suddetto scrittore ancora in vita. Capita che Nai Pot accompagni Mae Jom a trovare la figlia molto prima che noi sappiamo alcunché della figlia di Mae Jom.

Il romanzo di Tew Bunnag è un’affascinante esplorazione dell’interazione di thailandesi appartenenti a diverse classi sociali, a tratti graffiante, a tratti nostalgico. Di una complessità intrigante. Da leggere.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net

Tew Bunnag

Nessun commento:

Posta un commento