sabato 26 aprile 2014

Zhu Xiao-Mei, "La rivière et son secret" ed. 2013

Voci da mondi diversi. Cina
fresco di lettura


Zhu Xiao-Mei, “La rivière et son secret”
Ed. Laffont, pagg 330, Euro 7,82, ed. 2013
  
    Ho acquistato “La rivière et son secret” di Zhu Xiao-Mei perché era citato da Raul Marcobi, uno dei protagonisti dello splendido libro di Massimo Galluppi, “Il cerchio dell’odio”, che ha rinnovato la mia curiosità nei confronti della Cina. E, di curiosità in curiosità, ho poi cercato- e ascoltato- le Variazioni Goldberg di Bach per la cui esecuzione al pianoforte è famosa Zhu Xiao-Mei. Non si può non restare colpiti dalla perseveranza e dalla forza vitale di questa donna che è passata attraverso dure prove senza perdere di vista quello che più voleva, quello che dava un senso alla sua esistenza- suonare il pianoforte, esprimersi attraverso la musica. Perché Zhu Xiao-Mei, nata a Shanghai nel 1949, riuscì a dare il suo primo concerto, a Parigi, nel 1994: la sua vita era stata travolta dalla Rivoluzione Culturale ed era stata mandata in un campo di rieducazione per uscirne cinque anni dopo. Zhu Xiao-Mei fa parte di quella che lei stessa chiama, nel libro che è la sua autobiografia, la ‘generazione perduta’ della Cina di Mao- la generazione colta nel fiore della giovinezza dal vento della rivoluzione, troppo immaturi per discernere, per non lasciarsi trascinare dall’entusiasmo di quello che sembrava l’inizio di un nuovo mondo, per capire quale enorme perdita si sarebbe lasciata dietro la distruzione di ciò che veniva bollato come ‘vecchio’ o ‘borghese’ ed invece era cultura, era arte, era bellezza.

   Zhu Xiao-Mei aveva incominciato a suonare il pianoforte e a prendere lezioni di musica quando era bambina, sarebbe venuto il giorno in cui era pericoloso possedere un pianoforte, in cui sarebbe stato necessario incriminarlo con un dazibao di denuncia, rinunciare alla musica (anche perché tutti gli spartiti sarebbero stati dati alle fiamme, così come i libri). D’altra parte tradire un pianoforte era meno grave che tradire la propria famiglia o i propri amici in quella incitazione alla denuncia che era la prassi nel regime maoista. E’ proprio dei regimi totalitari plagiare i cittadini per asservirli- Zhu Xiao-Mei era partita per il primo campo di rieducazione (ne avrebbe cambiato parecchi) convinta che fosse necessario e che sarebbe stata un’esperienza positiva. Invece fu un’esperienza orrenda e segnò l’inizio del suo ripensamento. E poi, in una qualche maniera che aveva del miracoloso, Xiao-Mei riuscì a farsi mandare il pianoforte al campo, a nasconderlo in un’abitazione vicina, a suonarlo.

   Il libro “Balzac e la piccola sarta cinese” di Dai Sije ci aveva fatto conoscere lo struggente desiderio di lettura di un gruppetto di studenti condannati alla rieducazione. Leggere per vivere, per continuare a sperare. “La rivière et son secret” sostituisce i libri con la musica- la differenza è solo negli strumenti di espressione, parole e note per far librare lo spirito. Pagine e spartiti per spronare i giovani a resistere, a credere che usciranno da quei recinti, che ci sarà di nuovo un giorno in cui non sarà più un crimine leggere e fare musica. Quello di cui Xiao-Mei si rammaricherà sempre- negli anni difficili che seguiranno, durante il soggiorno negli Stati Uniti prima e poi in Francia- sarà il tempo perduto, la mancanza di istruzione, la privazione delle conoscenze della letteratura, della pittura, di tutte le arti del borghese mondo occidentale.

Il libro non è stato tradotto in italiano. C'è un'edizione in inglese, oltre a quella in francese.

Zhu Xiao-Mei

   
  

    

2 commenti:

  1. ho conosciuto personalmente questa meravigliosa artista- Ho avuto il privilegio di parlarle per una ora sola e ho imparato tantissimo. La ricordero per sempre. una anima profonda,la consapevolezza di chi ha tanto faticato per ottenere i suoi sogni, la assenza di rabbia , la gratitudine per cio' che, seppur faticosamente , ha conseguito. Bella persona davvero.

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  2. ho conosciuto personalmente questa meravigliosa artista- Ho avuto il privilegio di parlarle per una ora sola e ho imparato tantissimo. La ricordero per sempre. una anima profonda,la consapevolezza di chi ha tanto faticato per ottenere i suoi sogni, la assenza di rabbia , la gratitudine per cio' che, seppur faticosamente , ha conseguito. Bella persona davvero.

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