mercoledì 15 marzo 2017

Ken Bruen, “Prima della notte” ed. 2004

                               Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
    cento sfumature di giallo
     il libro ritrovato

Ken Bruen, “Prima della notte”
 Ed. Frassinelli, trad. Matteo Cartoni e Maura Parolini, pagg. 342, Euro 14,50

Una volta, quando l’Irlanda era un paese poverissimo coltivato interamente a patate, la gente si ubriacava di poteen, un liquore forte, derivato dalla patata per l’appunto, distillato illegalmente. Difficile non bere, in un paese dove giganteggia ovunque la pubblicità della birra, “Guinness is good for you”, e un pellicano occhieggia dai cartelloni, con il becco pieno di bottiglie. Ha un problema con l’alcol, il protagonista di “Prima della notte” dello scrittore irlandese Ken Bruen, uno dei migliori noir in circolazione. Si chiama Jack Taylor e faceva il poliziotto, “garda” in irlandese. Lo hanno sbattuto fuori dalle forze dell’ordine- tutto detto. E, se il titolo in originale è proprio “The guards”, non è affatto male quello dell’edizione italiana, perché la tensione del romanzo non è tanto nella vicenda scarna, quanto nell’attesa della notte dello spirito che sembra inevitabile quanto le ombre della sera, nella minaccia sempre differita dello sprofondare del protagonista nel definitivo stupore dell’alcolizzato, per risollevarsi nel finale inaspettato di una violenza catartica nel buio di una notte da tregenda sul molo di Galway.
Jack Taylor si è messo a fare l’investigatore privato- quando è sobrio. Una madre si rivolge a lui perché trovi l’assassino della figlia: la polizia ha chiuso il caso come morte per suicidio, ma lei è sicura che non sia così. E’ un impegno che potrebbe aiutare Jack ad uscire dalla dipendenza dall’alcol- e in effetti passa anche un certo periodo in una clinica per farsi disintossicare-, anche perché c’è un inizio d’amore tra lui e Ann, la mamma della ragazza. Ma c’è pure un amico decisamente ambiguo, uno di quelli che ti pestano le dita quando ti aggrappi ad uno spunzone per non cadere nel burrone. E Jack precipita, tanto più rovinosamente perché perde l’amore di Ann e dell’amico Sean, investito da un’auto. La ricerca di un colpevole ha cambiato obiettivo, ma c’è sempre una colpa per cui c’è una punizione prima della notte.
L'attore Iain Glen che interpreta Jack Taylor sullo schermo e Ken Bruen
Ken Bruen ha uno stile straordinariamente asciutto e incisivo, fatto di frasi brevi e di dialoghi sferzanti, mentre l’andamento della narrazione acquista vivacità visiva nella grafica stessa delle pagine in cui troviamo elenchi, citazioni in corsivo da una varietà di fonti diverse, poeti come Auden e scrittori di gialli come Ed McBain o Elmore Leonard, Oscar Wilde e battute di film, titoli di capitoli che stabiliscono l’atmosfera del momento. E anche il finale riprende le parole di un poeta, “è così che se ne vanno gli alcolizzati, muoiono ruggendo”, solo che il ruggito della tempesta non permette di sapere se è vero.


la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net





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