giovedì 27 aprile 2017

Mitsuyo Kakuta, “La ragazza dell’altra riva” ed. 2017


                                                  Voci da mondi diversi. Asia
             romanzo di formazione
             FRESCO DI LETTURA

Mitsuyo Kakuta, “La ragazza dell’altra riva”
Ed. Neri Pozza, trad. Gianluca Coci, pagg. 330, Euro 18,00

     Due giovani donne, Sayoko e Aoi. Non si conoscono. Quando si incontreranno, scopriranno di avere entrambe 35 annie di aver frequentato la stessa università- forse, allora, si saranno incrociate nei corridoi, o in mensa. Hanno avuto due vite diverse, sono molto diverse. Oppure no? le accomuna la solitudine interiore a cui una reagisce chiudendosi in se stessa e l’altra con una serie di iniziative brillanti solo in apparenza. Sayoko è sposata e ha una bimba di tre anni. Ha lasciato il lavoro subito dopo il matrimonio, pensa che per essere una brava mamma lei debba restare a casa e badare personalmente ad Akari. E tuttavia le pare che il mondo le si stia chiudendo intorno. Quando porta Akari a giocare al parco, Sayoko ha provato a intrattenersi con le altre mamme, non ci riesce ed Akari gioca sempre da sola- l’incapacità di relazionarsi della madre si riflette nella figlia. Forse la soluzione è di trovare un lavoro e iscrivere Akari all’asilo. Sayoko risponde ad un’inserzione: è così che conosce Aoi che dirige una piccola agenzia che un tempo si occupava di organizzare viaggi turistici all’estero. C’è meno gente che viaggia adesso e Aoi ha trasformato gli obiettivi dell’agenzia in un’offerta di servizi di sorveglianza delle case i cui proprietari si assentano per periodi più o meno lunghi. Almeno, questo è quello che Aoi dice a Sayoko.

    Sayoko si lascia conquistare da Aoi, dalla sua affabilità e disponibilità. Forse vede in lei quella che lei stessa sarebbe potuta diventare se non si fosse sposata, le piace l’impressione di amicizia che Aoi le dà, intravvede la possibilità di cambiare se stessa e la sua vita. E accetta il lavoro che è tutt’ altro da quello che si aspettava e a cui poteva ambire. Non dovrà semplicemente dare aria a un appartamento chiuso, dare una spolverata, innaffiare le piante. Farà la donna delle pulizie. E pulizie pesanti in case di una sporcizia incredibile e nauseabonda. Perché lo fa? vale la pena acquistare un poco di indipendenza a prezzo dei pianti di Akari, dei malumori del marito, delle critiche della suocera?
   Quanto ad Aoi, in apparenza così spensierata e ottimista, la storia del suo passato ci viene raccontata in un filone che scorre parallelo al presente in cui Sayoko impara a ritagliare del tempo per sé e sembra allontanarsi un poco dal marito.  Il passato di Aoi ci parla di isolamento, bullismo, un’amicizia troppo stretta con una compagna di scuola, di un avvenimento tragico.

    Sono parecchi i messaggi contenuti ne “La ragazza dell’altra riva”, romanzo che Mitsuyo Kakuta ha pubblicato in Giappone nel 2004, ben prima de “La cicala dell’ottavo giorno” che ha vinto il premio Chuo Koron. In un certo senso “La ragazza dell’altra riva” è un doppio romanzo di formazione che mette in guardia contro i pericoli dei soprusi scolastici e che esamina la condizione della donna, lacerata tra il desiderio di trovare una sua dimensione nel mondo del lavoro e il timore di non essere una buona madre se affida i propri figli in mani estranee. I sentimenti e i sensi di colpa sono gli stessi, e lo riconosciamo con leggero stupore, nel lontano Giappone e in Italia. Le obiezioni dei mariti sono le stesse e i comportamenti delle suocere pure. E’ interessante che Mitsuyo Kakuta abbia scelto un lavoro così poco gratificante e niente affatto intellettuale per la sua protagonista che si affaccia di nuovo al mondo. Il significato è fin troppo chiaro- non importa che cosa si faccia, basta farlo bene, basta uscire dalle quattro mura domestiche che tengono prigioniere. Ci convince di meno il personaggio di Aoi che resta sempre egocentrica e immatura.

Il romanzo di Mitsuyo Kakuta si legge facilmente, ma è lontano dalle sottigliezze, dalla tensione e dalla profondità de “La cicala dell’ottavo giorno”. 


Sotto l'etichetta Voci da mondi diversi. Asia si trovano la recensione de "La cicala dell'ottavo giorno" e l'intervista con Mitsuyo Kakuta nel novembre del 2014.

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